“Aprite un po’ quegli occhi!” Caratteri femminili e retorica melodrammatica nel teatro di Mozart
Stefania Bonfadelli e Francesco Bellotto - Conversazione
Uno degli argomenti meno frequentati da studiosi e divulgatori è la contestualizzazione dei caratteri mozartiani. Nelle sale dei nostri tempi le commedie musicali del compositore salisburghese spiccano per diffusione e popolarità, tanto da accecare il contesto teatrale in cui furono prodotte. In particolare, gli straordinari personaggi femminili che oggi avvertiamo così potenti da considerarli “archetipi”, le Donne Anne, le Despine, le Zerline o le Susanne, da quali modelli erano stati nutriti? Erano solo invenzioni originali fuor dagli schemi o anche terminali d’un affascinante sistema di riferimenti?
Ne ragioneranno Stefania Bonfadelli, soprano-regista-saggista e Francesco Bellotto, musicologo-regista-didatta: due operatori usi a “sporcarsi le mani” con la pratica oltreché con la teoria del palcoscenico.
STEFANIA BONFADELLI
Stefania Bonfadelli, veronese, si laurea in Lettere Musica e Spettacolo alla Sapienza di Roma, approfondendo la drammaturgia rossiniana con Philip Gossett. Affianca all’attività artistica un costante impegno didattico: insegna all’Accademia Rodolfo Celletti di Martina Franca, tiene masterclass all’Accademia “Silvio D’Amico” di Roma e corsi di regia lirica all’Accademia per l’Opera di Verona. È membro dell’Accademia dei Filodrammatici di Milano.
Tra i più noti soprani di coloratura della sua generazione, ha interpretato circa sessanta ruoli nei principali teatri internazionali, collaborando con direttori e registi quali Muti, Maazel, Ozawa, Oren, Fo, Zeffirelli, Carsen e Ronconi.
Dal 2016 si dedica alla regia d’opera, debuttando con Don Pasquale a Tenerife e firmando poi produzioni come Il viaggio a Reims, Un giorno di regno, la pièce Maria Callas. Master Class e diverse regie per il Rossini Festival di Wildbad. Nel 2022 debutta al Teatro Filarmonico di Verona, al Teatro Farnese di Parma e al Cantiere di Montepulciano; seguono produzioni ad Augsburg, Bologna e Genova. Ha registrato, tra gli altri, La traviata diretta da Plácido Domingo e Le Comte Ory per Deutsche Grammophon.
FRANCESCO BELLOTTO
Regista teatrale, insegnante, musicologo. Ha firmato oltre settanta spettacoli lirici in Italia e all'estero. Attualmente è docente presso il Conservatorio di Verona di Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica e Regia del teatro musicale. Ha insegnato Istituzioni di regia nelle Università di Bergamo e Pavia. Dal 2023 è direttore del Master di Regia dell’opera lirica per il consorzio VAO (Verona Accademia per l’Opera) e membro del Consiglio Direttivo dell’istituzione. Fa parte del Collegio di Dottorato ed è Supervisore nell’ambito del Dottorato di Ricerca DIN-ARMH ciclo 2024-27.
È stato Vicedirettore scientifico della Fondazione Donizetti dal 1997 al 2010 e Direttore artistico del Teatro di Tradizione Gaetano Donizetti tra 2004 e 2014. Ha fondato e portato al successo il Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti.
Come autore e curatore ha pubblicato numerosi saggi musicologici e miscellanee di studî dedicati alla drammaturgìa operistica e alla storia della messinscena lirica. Fa parte del comitato scientifico dell’Edizione critica delle Opere di Gaetano Donizetti (Edizione Nazionale). Assieme a Paolo Rossini ha curato l'Edizione Critica di Deux hommes et une femme (Rita).
È membro del Comitato per la Salvaguardia dell’Arte del Canto Lirico Italiano, per il quale coordina il Gruppo di lavoro sulla formazione e ha partecipato alla stesura del Dossier di candidatura che ha ottenuto nel 2024 l’iscrizione nella lista dei Beni Culturali Immateriali UNESCO.
Uno degli argomenti meno frequentati da studiosi e divulgatori è la contestualizzazione dei caratteri mozartiani. Nelle sale dei nostri tempi le commedie musicali del compositore salisburghese spiccano per diffusione e popolarità, tanto da accecare il contesto teatrale in cui furono prodotte. In particolare, gli straordinari personaggi femminili che oggi avvertiamo così potenti da considerarli “archetipi”, le Donne Anne, le Despine, le Zerline o le Susanne, da quali modelli erano stati nutriti? Erano solo invenzioni originali fuor dagli schemi o anche terminali d’un affascinante sistema di riferimenti?
Ne ragioneranno Stefania Bonfadelli, soprano-regista-saggista e Francesco Bellotto, musicologo-regista-didatta: due operatori usi a “sporcarsi le mani” con la pratica oltreché con la teoria del palcoscenico.
STEFANIA BONFADELLI
Stefania Bonfadelli, veronese, si laurea in Lettere Musica e Spettacolo alla Sapienza di Roma, approfondendo la drammaturgia rossiniana con Philip Gossett. Affianca all’attività artistica un costante impegno didattico: insegna all’Accademia Rodolfo Celletti di Martina Franca, tiene masterclass all’Accademia “Silvio D’Amico” di Roma e corsi di regia lirica all’Accademia per l’Opera di Verona. È membro dell’Accademia dei Filodrammatici di Milano.
Tra i più noti soprani di coloratura della sua generazione, ha interpretato circa sessanta ruoli nei principali teatri internazionali, collaborando con direttori e registi quali Muti, Maazel, Ozawa, Oren, Fo, Zeffirelli, Carsen e Ronconi.
Dal 2016 si dedica alla regia d’opera, debuttando con Don Pasquale a Tenerife e firmando poi produzioni come Il viaggio a Reims, Un giorno di regno, la pièce Maria Callas. Master Class e diverse regie per il Rossini Festival di Wildbad. Nel 2022 debutta al Teatro Filarmonico di Verona, al Teatro Farnese di Parma e al Cantiere di Montepulciano; seguono produzioni ad Augsburg, Bologna e Genova. Ha registrato, tra gli altri, La traviata diretta da Plácido Domingo e Le Comte Ory per Deutsche Grammophon.
FRANCESCO BELLOTTO
Regista teatrale, insegnante, musicologo. Ha firmato oltre settanta spettacoli lirici in Italia e all'estero. Attualmente è docente presso il Conservatorio di Verona di Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica e Regia del teatro musicale. Ha insegnato Istituzioni di regia nelle Università di Bergamo e Pavia. Dal 2023 è direttore del Master di Regia dell’opera lirica per il consorzio VAO (Verona Accademia per l’Opera) e membro del Consiglio Direttivo dell’istituzione. Fa parte del Collegio di Dottorato ed è Supervisore nell’ambito del Dottorato di Ricerca DIN-ARMH ciclo 2024-27.
È stato Vicedirettore scientifico della Fondazione Donizetti dal 1997 al 2010 e Direttore artistico del Teatro di Tradizione Gaetano Donizetti tra 2004 e 2014. Ha fondato e portato al successo il Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti.
Come autore e curatore ha pubblicato numerosi saggi musicologici e miscellanee di studî dedicati alla drammaturgìa operistica e alla storia della messinscena lirica. Fa parte del comitato scientifico dell’Edizione critica delle Opere di Gaetano Donizetti (Edizione Nazionale). Assieme a Paolo Rossini ha curato l'Edizione Critica di Deux hommes et une femme (Rita).
È membro del Comitato per la Salvaguardia dell’Arte del Canto Lirico Italiano, per il quale coordina il Gruppo di lavoro sulla formazione e ha partecipato alla stesura del Dossier di candidatura che ha ottenuto nel 2024 l’iscrizione nella lista dei Beni Culturali Immateriali UNESCO.


